Compie cinque anni il il progetto di
Protezione delle famiglie fragili oncologiche in Valle d’Aosta.
“La malattia oncologica – si legge in una nota – porta con sé
paura, incertezza, debolezza, e può rendere estremamente
vulnerabili le persone e le famiglie che hanno al loro interno
elementi delicati e di fragilità, famiglie che hanno problemi
economici, figli ancora piccoli o adolescenti, che non hanno
nessuno su cui contare, che devono affrontare la disabilità,
oppure la dipendenza, il disagio psichico. Per dar loro
sostegno, l’Usl della Valle d’Aosta, in collaborazione con
l’associazione Viola e la cooperativa sociale Noi e gli Altri,
prosegue con il Progetto protezione famiglie fragili che dal
2019 ha supportato complessivamente 164 nuclei familiari, con
oltre 300 persone coinvolte tra pazienti e famigliari, e una
crescita significativa ogni anno: 7 nuclei nel 2019, 21 nel
2020, 25 nel 2021, 49 nel 2022, 37 nel 2023, e 23 fino a ottobre
2024”. Per rilanciare il progetto e celebrare i 5 anni di
attività, il 15 ottobre alle 17, nello Spazio Plus (ex
Cittadella dei Giovani), si terrà un evento aperto al pubblico.
Il progetto è articolato come sostegno mirato e tempestivo nelle
diverse fasi del percorso terapeutico e assistenziale, dalla
diagnosi alla cura, fino al lutto. Il modello operativo è quello
della rete che coinvolge operatori sanitari, sociali ed
educativi, collaborando strettamente con le organizzazioni di
volontariato locali. “Il lavoro svolto in questi cinque anni –
commenta l’assessore regionale alla sanità, Carlo Marzi –
testimonia l’importanza di un intervento tempestivo e integrato
tra le diverse figure sanitarie e assistenziali, che oltre ad
alleviare il paziente sostiene e rafforza le prospettive di vita
e di benessere dell’intero nucleo familiare. Da tempo, grazie al
fondamentale supporto delle realtà sociali coinvolte, attorno al
malato oncologico nascono e si sviluppano sensibilità e
iniziative originali: è un grande aiuto dato al paziente anche
nelle diverse situazioni di solitudine e scoramento e che
agevola le necessità dei familiari che lo assistono,
migliorandone significativamente il percorso di cura”.
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