I cittadini con problemi di vista si trovano ad attendere due anni per un intervento di cataratta e almeno un anno per una visita oculistica che, spesso, risulta incompleta perché non comprende tutti gli esami necessari ad arrivare a una diagnosi. È quanto segnala il presidente della Società Oftalmologica Italiana (Soi) Matteo Piovella. “Abbiamo un’attesa di due anni per un intervento di cataratta”, afferma Piovella, che sottolinea come, all’attesa, si sommino altre difficoltà per i cittadini. “La situazione di maggiore difficoltà riguarda l’impossibilità pratica di poter effettuare il moderno intervento di chirurgia refrattiva della cataratta negli ospedali pubblici. Si tratta di un intervento migliorativo in grado di eliminare tutti i difetti di vista e che consente sia di guidare sia di leggere il giornale”, spiega il medico. “Tuttavia, la tecnologia e l’organizzazione pre-intervento necessarie sono oggi non disponibili a livello dell’organizzazione del servizio sanitario nazionale”. Critico è anche l’aspetto dei rimborsi che ricevono gli ospedali: “sono sottocosto e non permettono economicamente l’acquisto dei cristallini artificiali su misura”, aggiunge. Non va meglio per le visite. In tal caso, per i cittadini, al danno dell’attesa si aggiunge la beffa. “C’è un’attesa di un anno per un’affidabile visita oculistica”, spiega Piovella. “Quando dico affidabile – precisa – intendo dire che la visita oculistica deve poter contestualmente effettuare tutti gli esami diagnostici necessari. Non ci può essere un’attesa di un anno e poi ritornare a mettersi in coda al Cup per prenotare gli esami diagnostici”, aggiunge. “Gli esami diagnostici sono indispensabili per la diagnosi e quindi devono essere fatti contestualmente”, conclude il presidente Soi.
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