E’ “la migliore storia mai
raccontata sulla vendetta. Perché il protagonista, Edmond
Dantes, non vuole limitarsi a uccidere chi ha rovinato la sua
vita ma vuole anche che i colpevoli soffrano nel medesimo modo
in cui ha sofferto lui”. Così Bille August regista danese premio
Oscar, abituato a immergersi negli adattamenti, da Victor Hugo a
Isabel Allende, spiega la popolarità de Il conte di Montecristo,
il capolavoro (1844) di Alexandre Dumas (scritto in
collaborazione con Auguste Maquet), che torna con una serie
internazionale evento che dopo l’anteprima alla Festa del cinema
di Roma sarà nel 2025 su Rai 1. Capofila nella produzione
l’italiana Palomar, con la collaborazione anche di Rai Fiction.
Protagonista è il britannico Sam Clafin, in un cast che
comprende Jeremy Irons, Mikkel Boe Folsgaard, Ana Girardot,
Blake Ritson, Karla-Simone Spence, Lino Guanciale, Michele
Riondino, Gabriella Pession e Amaryllis August. Questa rilettura
(finora ce ne sono state, tra grande e piccolo schermo, oltre
una ventina di rilievo) arriva a pochi mesi da quella del film
diretto da Matthieu Delaporte e Alexandre de la Patellière, con
Pierre Niney che ha incassato finora nel mondo oltre 74 milioni
di dollari.
August rispetta l’ambientazione ma offre un grande respiro
legato soprattutto ai luoghi, esplorando le peripezie di Dantes,
uomo di mare che poco prima del matrimonio con l’amatissima
Mercedes (Girardot) finisce senza sapere perché nelle segrete
del famigerato Castello d’If. Solo 15 anni dopo, grazie
all’aiuto del saggio e paterno abate Faria (Irons), Dantes
riesce a fuggire, e attraverso la nuova identità di Conte di
Montecristo, a tessere una spietata tela contro i suoi nemici.
Per Irons, nella vita, “la vendetta è una perdita di tempo.
Passiamo troppo tempo a preoccuparci di cercare di prenderci o
riprenderci quello che non abbiamo più. Questa storia ci dice
quanto sia inutile. La scelta più giusta è perdonare ed andare
avanti. Anche se sento sempre di più nelle persone un forte
rancore. Dovremmo ricordarci che siamo in questo mondo per poco
tempo e cercare di viverlo al meglio”. Nel realizzare la sua
vendetta, “Dantes perde la capacità di amare” aggiunge August.
La bellezza “di questo progetto è aver avuto otto episodi per
entrare nei dettagli di ogni personaggio – spiega Claflin -. E’
stata una gioia assoluta e anche una grande sfida entrare in un
personaggio così complesso”.
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