Sul palco della cerimonia di inaugurazione della Buchmesse di Francoforte, che vede dopo 36 anni l’Italia Ospite d’Onore, il ministro della Cultura Alessandro Giuli celebra la pluralità della cultura e la libertà del dissenso. Sottolinea l’importanza del Padiglione Italia come luogo di confronto e incontro nel quale dare “voce all’eterogeneità di visioni e punti di vista e dice che l’editoria italiana “mostra una personalità forte, aperta e plurale, che riflette la solidità della nostra industria del settore”. “Nella mia missione istituzionale sono intenzionato a rappresentare la sacrosanta libertà di espressione di ogni forma di dissenso compreso quello che possa ritorcersi sul governo a cui mi onoro di appartenere” dice alla platea della Sala Armonia del Congress Center dopo il Red carpet con tutta la delegazione. Prima del suo intervento un contestatore solitario grida in tedesco “dopo questi discorsi si invita a parlare un populista”, ma nulla turba l’atmosfera del giorno dell’Italia Ospite d’Onore che vede suoi rappresentanti la scrittrice Susanna Tamaro, il fisico Carlo Rovelli e il filosofo Stefano Zecchi. Nella lunga serata di inaugurazione la ministra della Cultura tedesca Claudia Roth sottolinea che “i tempi sono difficili per il mercato del libro, per le autrici, gli autori, i traduttori” e promette che nelle prossime “sezioni parlamentari continuerà a lottare per ottenere di più”. A margine della cerimonia, incalzato dai giornalisti sui rischi di tagli alla cultura nella manovra, dopo il giro del Padiglione italiano progettato da Studio Boeri Interiors, Giuli afferma: “Ci stiamo impegnando tutti per avere le risorse adeguate affinché il mondo della cultura non patisca alcun taglio sanguinario”. E sulle polemiche sulla sua assenza al Consiglio dei ministri ribatte: “Chi doveva venire a Francoforte se non il ministro della Cultura?”. Quanto alla revoca dell’incarico al capo di gabinetto a Francesco Gilioli, “non esiste alcun caso Gilioli” dice. In completo nero di velluto il ministro Giuli nel suo intervento ci tiene a “riaffermare la centralità ‘di quel che si può chiamare pensiero solare'”, citando Albert Camus. “Il punto d’incontro tra la rigidità delle ideologie che si discioglie nella luce meridiana dello spirito mediterraneo, la luce tanto cara alla migliore tradizione estetica tedesca. Quella luce in cui la nostra ‘Filosofia del limite’ rende compatibili e feconde le parole ‘Giustizia e Libertà'”. Dopo aver ricordato il motto ‘Radici nel futuro’ che accompagnerà i cinque giorni di Italia Ospite d’Onore, dal 16 al 20 ottobre – “partiamo della nostre radici e dalla nostra storia per presentare un’eredità culturale che da quelle radici trae forza vitale” – il ministro evidenzia la reciproca fascinazione tra Italia e Germania, “che il governo italiano punta a consolidare con un rinnovato sforzo per sostenere, da un lato, la delicata fase di trasposizione linguistica delle opere italiane e tedesche, dall’altro, i rapporti tra le imprese di settore”. Anche il direttore della Fiera Internazionale del Libro di Francoforte, Juergen Boos – dopo aver ancora una volta sgombrato il campo dalle polemiche sull’assenza di Roberto Saviano dalla delegazione ufficiale (“Credo che sia molto importante mostrare quello che sta accadendo in questo momento in Italia a livello culturale e politico”) – ricorda che “nei prossimi 5 giorni ci saranno dibattiti controversi e anche impegnati. Non si tratta di alzare la voce più degli altri, ma di ascoltare gli uni e gli altri. Abbiamo bisogna di uno scambio, la Buchmesse è la piattaforma di un discorso pacifico e democratico”.
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