Alla Triennale va in scena da
domani al 16 marzo la più grande mostra monografica mai dedicata
a Elio Fiorucci, stilista, imprenditore, creativo di fama
internazionale, ‘cool hunter’ che a Milano è nato nel 1935 ed è
morto esattamente ottant’anni dopo.
“Abbiamo voluto riempire, proprio qui, dove il fenomeno
Fiorucci è nato ed esploso, il vuoto di una formidabile amnesia
– ha spiegato il presidente di Triennale Stefano Boeri -.
Milano, grazie a Fiorucci, è stata infatti per almeno due
decenni uno dei magneti delle idee più avanzate della cultura
giovanile internazionale e la culla delle contaminazioni più
fertili e audaci non solo tra moda, design, arte visiva e
pubblicità, ma anche tra cultura e commercio”.
“Invadendo di colori e forme la Milano cupa degli anni
Settanta e poi esportando la sua cometa cromatica nel mondo – ha
aggiunto -, Elio Fiorucci ha dato alla sua città il regalo di un
primato nella creatività internazionale”.
Curata da Judith Clark, con un allestimento ‘teatrale’ di
Fabio Cherstich, la mostra multimediale si sviluppa
cronologicamente come una retrospettiva biografica che mette
insieme materiale dell’archivio personale di Fiorucci e della
produzione industriale, ma anche la sua voce, in registrazioni
inedite che raccontano la sua vita e il suo marchio, alternate
con quelle dei suoi collaboratori. La creazione nel 1967 del suo
negozio milanese, nove anni dopo con quella di New York,
realizzato da Ettore Sottsass, Andrea Branzi e Franco
Marabelli, l’amicizia con Madonna e Andy Warhol (che nel negozio
di Manhattan presenta la sua rivista Interview), le sue linee di
oggetti e abbigliamento inconfondibili sono parte della sua
storia.
Nello spazio Cuore della Triennale (il centro studi, archivi
e ricerca) è esposta una selezione di volumi e riviste
provenienti dalla Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori di
Milano che hanno come focus la moda.
Accompagna la mostra un catalogo (in italiano e in inglese),
edito da Electa, che comprende testi di studiosi e personalità
del mondo della creatività e della cultura, concepito come un
compendio di opere di natura eterogenea selezionate per mettere
in evidenza temi e linguaggi esplorati da Elio Fiorucci lungo
tutto l’arco della sua articolata carriera.
È disponibile anche l’album, Il giro del mondo per Elio
Fiorucci. Gli album di Mirella Clemencigh, a cura di Judith
Clark con Adelita Husni-Bey, che include un’introduzione
all’immaginario di Fiorucci e una conversazione inedita tra la
curatrice della mostra e Adelita Husni-Bey, artista e figlia
dell’autrice delle opere protagoniste dell’Album, Mirella
Clemencigh, buyer e stilista, collaboratrice di Elio Fiorucci
negli anni Sessanta e Settanta.
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